Di
fronte ad un oggetto apparentemente semplice o semplicistico ci si
ritrova a non sapere cosa dire, sia per la scarsità degli elementi e
sia (parimenti) per la scarsità dei contenuti. Persino il mio
retaggio semiologico non mi viene incontro nello scrivere questa
recensione del nuovo quiz di Gerry Scotti, “Caduta libera!”,
venuto a sostituire l'”Avanti un altro!” di Paolo Bonolis.
Trattasi infatti di un game show del tutto ordinario e dalle regole
basiche: un concorrente gareggia contro 10 rivali, sfidandoli a
turno a colpi di domande di cultura generale, fino a quando riesce ad
eliminarli tutti e a guadagnarsi il montepremi. Ogni concorrente
eliminato viene risucchiato nell'imo d'una voragine che si apre sotto
i suoi piedi e la stessa sorte spetta al concorrente sfidante se
viene battuto da uno dei 10.
Questo
giochetto si protrae per tutta la durata dello show, ovvero
all'incirca un'ora, e date queste premesse che di certo non
suggeriscono dinamismo, la trasmissione rischierebbe di risultare
troppo monotona. Ma ecco che fa capolino la “novità”: a
rompere (o impedire) la monotonia arriva la ritrovata esuberanza di
Gerry Scotti, risbocciata rigogliosa grazie al ritmo frenetico
dell'”Avanti un altro!” bonolisiano, che ha evidentemente
temprato la corazza dell'irriverenza e dell'ironia del dottor Scotti,
doti indispensabili per tenere in piedi un prodotto altrimenti
fragile come “Caduta libera!”. Grazie quindi al tirocinio
effettuato nel quiz di Bonolis, Scotti ha saputo e potuto
riacquistare credibilità per potersi ripresentare al pubblico in
veste di conduttore di quiz e allontanare così sempre più il
destino da vecchio divo della tivù relegato a ruolo di giudice in
qualche talent cui sembrava inesorabilmente designato.
Ecco
allora che la semplicità delle dinamiche di gioco e la ritrovata
irriverenza del conduttore fanno di “Caduta libera!” un quiz
godibile e divertente, non di certo uno dei migliori in
circolazione ma che almeno vale la pena vedere come alternativa alla
prolissa e didascalica “Eredità” di Conti. Peccato però che gli
ascolti non sembrerebbero al momento premiare il programma di Scotti,
attestandosi appena alla sufficienza con una media del 18% di share,
questo sia a causa dei gusti del pubblico non sempre molto chiari e
sia a causa dell'assenza di “Avanti un altro!”, meritatamente in
vacanza. Del resto, da un pubblico imbonito dalla retorica
melodrammatica della D'Urso, assuefatto dalle vicende isolane di un
manipolo di naufraghi vip e galvanizzato dalla spettacolarità del
dolore e dei finti talent della De Filippi non c'è da aspettarsi
nulla di buono, e i dati di ascolto che hanno premiato i suddetti
programmi parlano da sé.