venerdì 28 giugno 2013

Dove Men Care - Lo spot in dettaglio



Prendiamo ora in esame lo spot della Dove relativo al nuovo deodorante per uomo, il “Dove Men Care”. Lo spot ci viene innanzitutto presentato sotto forma di un manuale chiamato “dell'uomo moderno”, all'interno del quale vengono illustrati, attraverso simpatiche animazioni, alcuni tipici comportamenti ed atteggiamenti dell'uomo comune. Possiamo sin da ora riconoscere in questa rappresentazione una tipizzazione piuttosto semplificata e minimale dell'uomo, sia dal punto di vista ideologico, poiché le azioni presentate nel manuale sono del tutto banali, e sia dal punto di vista grafico/illustrativo, giacché il paventato “uomo moderno” ci viene offerto come un disegno stilizzato, al limite della caricatura. Ebbene, questa raffigurazione semplicistica dell'uomo se all'apparenza rassomiglia ad una mancanza d'inventiva o di pigrizia da parte dei creativi della campagna, ad un esame più acuto risulta invero coerente col contesto narrativo: se di manuale stiamo parlando è più che appropriato che al suo interno vi siano disegni e grafici che indichino il corretto utilizzo degli strumenti, alla stregua di un libretto d'istruzioni. E risiede proprio in questo la felice trovata dello spot: considerare l'uomo come un attrezzo, un utensile che, in quanto tale, soffre di complicazioni tecniche e/o meccaniche e perciò abbisogna degli opportuni strumenti per essere riparato ed aggiustato laddove necessario. L'idea di Dove è di offrire come rimedio alle eventuali complicanze derivanti dal sudore alle ascelle, l'impiego dello strumento/flacone di deodorante “Dove Men Care” che, come suggerisce il nome stesso, si prende cura dell'attrezzo/uomo.

Infatti, a proposito della considerazione dell'uomo in quanto macchinario, lo spot esordisce presentando le ascelle come “invenzione della tecnologia” e perciò possono essere “multiuso” e la “mancata cura può comportare il loro malfunzionamento”. È più che evidente perciò il trattamento dell'uomo proprio come macchinario che necessita di manutenzione la quale di certo non sarà straordinaria, una tantum, bensì ordinaria, quotidiana, esattamente come può esserlo l'uso di un deodorante sicché si ritiene che l'uomo moderno (o comunque qualsivoglia persona civile) tendendo ad affaticarsi e a compiere movimenti e/o azioni defatiganti, debba avere necessità di lavarsi, ovvero compiere una delle azioni quotidiane basilari per il buon “funzionamento” dell'organismo/macchina. Fra i vari utensili atti alla “riparazione” del macchinario vi è proprio il “Dove Men Care” che “mantiene al meglio” le ascelle rendendole così “sorprendenti”, ovvero capaci di compiere non solo azioni per le quali sono state opportunamente progettate, ma anche azioni varie ed eventuali, non propriamente necessarie. Nello spot quest'ultimo aspetto viene esemplificato in modo assai buffo dall'emissione di rumori equivoci, al pari di piccoli peti, provocati per pura ilarità dall'uomo stesso, facendo il verso ad una pratica ludica assai diffusa fra i maschi.

Venendo alla rappresentazione grafica dello spot, come ho già detto il tutto viene espresso attraverso delle illustrazioni al limite della caricatura tanto sono semplificate ma, come ho di nuovo già ribadito, ciò si dimostra assai pertinente ad un “manuale”. I disegni grafici sono addirittura privi di colore, essendo bianchi candidi, esattamente come possono apparire le illustrazioni di un utensile sul relativo libretto di montaggio. Questo distacco dalla realtà canonica di rappresentazione dell'uomo nei contesti della cosmesi o della cura del corpo, che vedono ancora idealtipi maschili piuttosto standardizzati che si attestano nel classico modello atletico e glabro, consente agli spot di non allontanarsi eccessivamente dalla realtà dei possibili acquirenti, evidentemente non tutti modelli dai fisici prestanti come orde di campagne pubblicitarie di intimo e cosmesi vogliono farci credere da tempo immemore. I disegnini della Dove sono semplici, asettici, minimali, incolori, possono rappresentare l'uomo comune così come quello sportivamente attivo, inserendoli in contesti altrettanto tipizzati ed abituali come lo stadio, lo spogliatoio, la camera da letto. Lo spot tende inoltre a rimarcare il fatto che la mancata manutenzione ordinaria delle ascelle può comportare il loro “malfunzionamento” e tale eventualità viene sapientemente illustrata nello spot con la letterale caduta di un arto dal corpo dell'uomo, esattamente come può accadere ad un macchinario che si ritrova a “perdere i pezzi” nel caso non venga abitualmente revisionato ed aggiustato. Esplicando questo parallelismo uomo/macchina e braccio/attrezzo come componente meccanico, lo spot di Dove riesce perfettamente ad instillare nella mente dello spettatore l'idea di non poter fare a meno di utilizzare un prodotto così utile e indispensabile come il deodorante “Dove Men Care”, mettendo perciò in atto un processo di identificazione con i disegnini dello spot che, seppur stilizzati, risultano efficaci nel loro compito di mera rappresentazione grafica.

A corollario di questo semplicismo grafico/illustrativo vi troviamo dei pittogrammi che coadiuvano il processo di raffigurazione e fungono da veri e propri simboli per comprendere al meglio l'utilizzo del prodotto così come il funzionamento delle ascelle: ecco allora che dei simboli grafici mostrano attraverso opportune linee il sistema cartesiano tridimensionale per indicare l'ampiezza dei movimenti delle braccia, oppure delle frecce direzionali illustrano la caduta di un braccio guasto o il punto in cui applicare il prodotto, così come il simbolo del divieto contiene al suo interno una grande goccia atta ad indicare la protezione del prodotto dal sudore. Anche la scelta dei colori, per quanto riguarda il livello cromatico, si dimostra in linea con l'impostazione da “manuale” dello spot essendo il colore predominante il grigio, al pari dei libretti illustrativi che tendono ad utilizzare le tonalità del grigio per colorare il prodotto o renderne più evidenti alcune sue parti. Gli unici altri colori usati sono il rosso, in minima parte per il simbolo del divieto, e l'azzurro che denota le frecce e la confezione del prodotto stesso.

Possiamo in definitiva individuare in questo spot dei valori d'uso del prodotto relativi alla valorizzazione pratica, poiché il prodotto in questione risponde ad una necessità materiale effettiva, ed alla valorizzazione critica, giacché il deodorante in quanto tale non inerisce alla sfera delle preoccupazioni sostanziali della vita e neppure risponde a delle finalità ludiche. Siamo quindi in grado di collocare questo felice spot in quel tipo di pubblicità sostanziale che, respingendo sia le impostazioni dell'ironia e del paradosso e sia quelle della mitizzazione eroica e della leggenda epica, è capace di attenersi pedissequamente alle caratteristiche del prodotto a tal punto da estremizzarne le capacità, in una sorta di marchiano iperrealismo.