sabato 12 novembre 2011

Panoramica televisiva 2


Si è parlato in precedenza della tv di bassa qualità e della precarietà argomentativa di taluni programmi di intrattenimento che mettono in atto strategie di accanimento sensazionalistico al fine di ottenere più successo possibile. Bisogna a questo punto sottolineare quanto questo tipo di impostazione prevalga nella televisione privata piuttosto che in quella pubblica, ciò dovuto probabilmente a due fattori: per la televisione pubblica vale evidentemente il principio di un codice etico che evidenzia il carattere di servizio pubblico, quindi la facoltà di offrire al cittadino/utente un servizio di qualità senza correre il rischio di ricadere nella trappola del trash; per la televisione privata si sottolinea piuttosto il fattore economico, quanto gli investimenti di terze parti influiscono sulle capacità e possibilità di mettere in scena programmi tv dignitosi. Ma il fattore economico non è del tutto sufficiente a motivare la precarietà di questo genere di televisione poiché va tenuto conto del valore degli ascolti che, ancora di più che per la tv pubblica, sono fondamentali per la tenuta di uno show. Va da se che la qualità del prodotto privato è costantemente minacciata dalla maggiore volontà di guadagnare ascolti: in pratica, ci si concentra di più a colpire lo spettatore piuttosto che puntare sulla qualità offerta, principalmente perché questa strategia è più facile da mettere in atto e non necessita di facoltà o conoscenze particolari da parte dei telespettatori per la corretta comprensione dei programmi. Questo aspetto non è nient'altro che il carattere della televisione e di ogni tipo di prodotto di massa: più un prodotto è onnipresente e facilmente fruibile, meno capacità cognitive, psicologiche e culturali vengono richieste per la sua fruizione. È facilmente intuibile che, essendo la tv un apparecchio presente almeno in una unità in tutte le case degli italiani, essa sia per sua natura un medium di massa e perciò di bassa qualità nei contenuti. Nonostante ciò, possono benissimo esservi programmi di buona qualità anche all'interno di un mezzo come la tv, ciò è legato al valore dell'importanza e dell'affidabilità della fonte di cui si è parlato più sopra.
Risulta opportuno evidenziare quanto il carattere di bassa qualità dilaghi nella televisione privata, come detto prima, e quanto esso risulti di vitale importanza per queste aziende. Nel nostro contesto, vi sono in Italia tre principali aziende televisive ad offrire, rispettivamente, un servizio pubblico e due privati: Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. Analizzerò nei successivi post profili di alcuni programmi che io reputo fra i più rappresentativi delle tre aziende, sia sotto il profilo della notorietà e sia sotto quello della qualità.

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