domenica 17 febbraio 2013

Lost In Google - Il livello attanziale

Dopo esserci concentrati sul livello narrativo, ora andremo ad analizzare il livello attanziale, ponendo così l'attenzione sui personaggi e sulle relazioni fra di essi.

Il livello attanziale
Come già anticipato, “Lost In Google” presenta una struttura narrativa estremamente semplificata, così come appare basilare anche la composizione dei personaggi, che per la nostra trattazione verranno chiamati attanti.
Per cominciare, possiamo individuare i due protagonisti principali, ovvero Ruzzo Simone e Proxy, i quali interpretano i due eroi della storia le cui azioni, come detto, si dipanano su due livelli spaziotemporali: Ruzzo Simone agisce al livello del virtuale e Proxy agisce al livello del reale. Essi sono quindi i Soggetti della storia e perseguono due distinti obiettivi, chiamati programmi narrativi (PN):
  • Ruzzo Simone possiede come PN quello di uscire da Google per ritornare alla realtà;
  • Proxy possiede come PN quello di ritrovare Ruzzo Simone, smarrito nel web.

Come avviene in ogni storia degna di essere raccontata, anche in questo caso vi è una situazione in cui da uno stato di congiunzione fra soggetto e oggetto si passa ad una trasformazione, ovvero una disgiunzione fra soggetto e oggetto. In questo caso, l'oggetto col quale Ruzzo Simone si vuole ricongiungere è il mondo del reale mentre l'oggetto cui aspira Proxy è proprio Ruzzo Simone. Per la nostra trattazione, l'oggetto verrà chiamato Oggetto di Valore (Ov) poiché ogni oggetto che si definisce tale possiede una relazione di appartenenza con un soggetto sulla base dell'investimento di valore e di significato che il soggetto stesso applica all'oggetto: in altre parole, l'Ov ha valore perché ha un significato ed è interpretabile da qualcuno.
Inoltre, i due Soggetti ricoprono anche altri ruoli per la narrazione, in particolare Ruzzo Simone è allo stesso tempo Soggetto e Destinante di se stesso e di Proxy: di se stesso perché è lui in prima persona che si impone l'obiettivo di ritornare alla realtà, mentre riveste il ruolo di Destinante per Proxy poiché è lui stesso che, mentre viene risucchiato all'interno di Google, implora la ragazza di cercarlo. Il ruolo del Destinante, occorre precisare, non corrisponde ad un personaggio ma è un ruolo narrativo e perciò può essere rivestito da un qualsiasi attante, come nel caso di Ruzzo Simone.
Il ruolo del Destinante è quello di impartire un compito ad un Soggetto, ovvero applica un processo di manipolazione grazie al quale induce o obbliga un Soggetto a porsi un obiettivo e a portarlo a termine. Nel fare ciò, il Soggetto deve essere in grado nel corso della storia di assicurarsi l'adeguato equipaggiamento modale al fine di portare a termine il PN. Tale equipaggiamento modale consiste nell'acquisizione della competenza da parte del Soggetto delle adeguate capacità per portare a termine l'obiettivo, consistenti in 4 aspetti:
  1. quello del volere;
  2. quello del dovere;
  3. quello del sapere;
  4. quello del potere.

In riferimento a Ruzzo Simone, egli possiede le competenze del volere e del dovere, ma non quella del sapere e del potere, poiché egli non ha le reali capacità per essere in grado di uscire dal web ed è quindi un elemento che dovrà acquisire nel prosieguo della storia. Il medesimo discorso vale per Proxy, la quale vuole e deve ricongiungersi con l'amico ma non sa come poterlo fare.
Per colmare gli aspetti mancanti della competenza vengono in soccorso ai Soggetti degli aiutanti, cioè personaggi che hanno il ruolo di agevolare il prosieguo delle azioni dei protagonisti e che talvolta donano loro le capacità per poter fare qualcosa. Nel corso degli episodi compaiono in totale 7 aiutanti, il più importante dei quali è Ciro, un amico di Proxy che la accompagnerà per buona parte del suo percorso di ricerca di Ruzzo Simone. Anche per Ciro vale il discorso dell'aspettualizzazione attoriale fatto in precedenza in merito a Ruzzo Simone: il personaggio di Ciro, nonostante lo spettatore sia riuscito a riconoscerlo come aiutante e quindi come attante dalle intenzioni positive, non si pone inizialmente in una posizione chiara rispetto all'amica Proxy poiché non si è in grado di capire quale relazione vi è fra i due. Soltanto in un secondo momento, molto più avanti nella storia, poco prima della sua dipartita in seguito ad un'aggressione, il ragazzo confesserà i suoi sentimenti a Proxy, rendendo quindi chiaro il rapporto di totale amicizia che vi è fra i due così come acquisisce senso la relazione sentimentale che lega Ruzzo Simone a Proxy, rendendo molto più comprensibile la forte necessità che i due hanno di ricongiungersi.
Il ruolo di aiutante svolto da Ciro non si attesta nella trasmissione di un certo sapere o potere alla ragazza, ma è semplicemente quello di sostegno morale affinché ella riesca ad avvicinarsi sempre di più a Ruzzo Simone.

Un altro importante attante che riveste il ruolo di aiutante è il personaggio del bibliotecario, ovvero il fondatore dell'enciclopedia Wikipedia, interpretato nella webserie dall'attore Patrizio Rispo. Egli infatti spiega a Ruzzo Simone come utilizzare Wikipedia, che nel mondo virtuale viene concepita come una grande biblioteca anche se, in verità, nelle scene viene introdotto un enorme tomo recante una grande W in copertina, segno che la celebre enciclopedia non è da intendersi come una biblioteca ma come un corposo volume da consultare. Grazie alle spiegazioni che il bibliotecario fornisce a Ruzzo Simone, il ragazzo diviene capace di utilizzare il libro e, proprio andando alla ricerca della pagina di se stesso, il ragazzo viene a scoprire che la sua data di morte arriverà di li a pochi istanti, proprio all'interno della biblioteca; ed è grazie a questo particolare che, come anticipato nel post precedente, Wikipedia svolge il ruolo di prolessi, ovvero anticipa un fatto che ancora deve accadere.
Nonostante ciò, il ruolo di aiutante del bibliotecario si limita alla spiegazione di utilizzo del mezzo magico da parte dell'eroe, che in questo caso è Wikipedia, anche se da questa capacità d'uso non deriva alcun vantaggio per l'eroe poiché l'uso del mezzo magico è fine a se stesso e non sfocia in alcun risvolto positivo.

Il terzo ruolo di aiutante è svolto dall'attante conosciuto come NERD (che gli autori della serie hanno pensato come un acronimo di Nuovo Eroe Ribelle Domodossola), il quale farà irruzione nella storia in seguito ad un combattimento tra Ciro ed una figura incappucciata di cui si parlerà a breve. Ebbene, dopo essere sopravvissuto a questo scontro, Ciro, assiduo utilizzatore di Twitter, riceve un tweet esattamente dal NERD che lo incita ad entrare in un tombino ubicato poco distante dalla loro posizione: i ragazzi si introducono così nel nascondiglio segreto del NERD che spiega loro le dinamiche della vita nel mondo virtuale. Nel dettaglio, il NERD illustra hai ragazzi come la vita di un'entità virtuale sia legata alla sua timeline, ovvero la sua linea temporale, e di come ogni evento e gesto che lo riguarda sia conseguentemente registrato su di essa mentre soltanto alcuni meme o altre entità virtuali scelgono di rinunciare alla propria identità per evitare di essere rintracciati: avendo Ruzzo Simone una timeline pubblica, inerente al suo profilo di Facebook, ogni sua azione e ogni suo spostamento sono costantemente riportati ed aggiornati sul suo profilo e perciò consultabili da chiunque.
Il contributo offerto dal personaggio del NERD diviene fondamentale per il proseguimento della storia poiché è grazie al suo incontro se molti aspetti della trama vengono svelati, primo fra tutti il fatto che nel virtuale esiste un concetto di esistenza legato a quello della linearità temporale, ovvero il medesimo della vita reale, avendo l'uomo un'idea del tempo esattamente lineare ed indirizzata figurativamente verso destra. Da questa rivelazione appare quindi un parallelismo fra l'esistenza della vita reale e l'esistenza della vita virtuale, accantonando così il concetto di ipertestualità che rappresenterebbe invece l'elemento fondante della rete.
Un'altra scoperta emersa dall'incontro col NERD riguarda la vera identità di Proxy, che si scopre essere un meme poiché non risulta capace di interpretare un codice CAPTCHA, ideato proprio per distinguere gli umani dai meme. Da questa rivelazione viene completata sia l'aspettualizzazione attoriale di Proxy, che scopre così la sua vera identità che finora si era rivelata segreta anche a se stessa, ed allo stesso tempo l'equipaggiamento modale della ragazza viene ultimato poiché da questa scoperta identitaria scaturisce la consapevolezza di un sapere (essere conscia di ciò che è) così come scaturisce un poter fare, poiché è grazie a questa nozione identitaria che ella riesce ad accedere al mondo virtuale, senza che però venga fatto capire allo spettatore come la ragazza sia riuscita di punto in bianco a dotarsi di questa capacità; l'impressione, perciò, è quella che sia bastato riferirle la sua identità di meme per consentirle conseguentemente di apprendere un potere, anche se a ben vedere questa strategia narrativa risulta particolarmente debole poiché non spiega fino in fondo come sia possibile che da una semplice nozione o avvedutezza possa derivare un potere così cruciale per il prosieguo della storia.
Infine, il fattore più importante che è scaturito dall'incontro col NERD riguarda il salvataggio della vita virtuale di Ruzzo Simone, il quale era stato poco prima colpito a morte per via di uno scontro a fuoco avuto con gli agenti dell'FBI. È però in questo contesto che la vita di Ciro cessa d'esistere e il personaggio verrà definitivamente accantonato dalla storia.
Questo aiutante risulta perciò più utile ai due Soggetti per il completamento, seppur parziale, del loro equipaggiamento modale: infatti, il NERD da un lato consente a Ruzzo Simone di continuare a vivere (potere) e dall'altro consente a Proxy sia di essere conscia della sua vera identità (sapere) così come delle sue capacità (potere).

Si possono poi menzionare altri due aiutanti, interpretati dagli attori Ilaria Giachi e Francesco Matano, i quali sono i membri di Anonymous, che nella serie viene definito come un gruppo di ribelli in lotta contro lo strapotere del governo, anche se non è ben specificato quale governo e neppure quali siano i motivi che spingono questi due attanti ad aiutare Ruzzo Simone durante il confronto a fuoco con l'FBI dato che il solo indizio utile risiede nella volontà di un'identità non ben specificata di mantenere in vita il Soggetto, ordinando così ai ribelli la sua protezione. Sorgono così delle domande sul ruolo di questi attanti: chi sarebbe questa identità che vuole Ruzzo Simone in vita? Se i ribelli sottostanno agli ordini di un loro superiore, perché esso non è il capo degli Anonymous ma un essere senza identità? Significa che nella storia ci sono personaggi che fino ad ora sono stati volutamente celati allo spettatore?
Tutte queste domande resteranno senza risposta poiché allo spettatore non verranno offerti ulteriori indizi nel seguito del racconto, confinando queste curiosità in una dimensione di mancanza e di disorientamento nella comprensione
Il personaggio dell'attrice, che impersona un'infermiera in un ospedale abbandonato, serve soltanto a rinforzare l'aspetto modale del potere di Ruzzo Simone, poiché è lei che lo salva inizialmente dall'attacco degli agenti federali, mentre il ruolo di Francesco Matano si attesta a quello di protezione dell'incolumità del Soggetto, combattendo nuovamente contro l'FBI. Anche questi due aiutanti perciò non sono utili al completamento dell'equipaggiamento modale del Soggetto.

Gli ultimi due aiutanti non ricoprono un ruolo fondamentale per la storia: il primo è quello della web star Claudio di Biagio, nel ruolo di se stesso, il quale compare inizialmente quando Ruzzo Simone approda nell'anticamera di Google dopo essere stato risucchiato dal suo computer. La web star si limita semplicemente a descrivere la rete e il luogo in cui si trova il Soggetto, senza in realtà fornire alcuna competenza; il medesimo discorso vale per Caparezza, anch'egli nel ruolo di se stesso, che il protagonista incontra mentre vaga per Google Street View. Anche Caparezza si limita a fornire al ragazzo un consiglio che è quello di consultare Wikipedia per tentare di capire come poter uscire da Google.

Infine, per concludere l'argomento sugli aiutanti, occorre evidenziare l'importanza di alcuni commenti inseriti nelle scene poiché essi stessi ricoprono il ruolo di aiutanti: un esempio di ciò lo si ritrova nell'episodio 3, al momento dell'apertura del portale che consentirebbe a Proxy di raggiungere il mondo virtuale. L'aiuto del commento, in questo caso, risiede nello svelamento della password per l'apertura del portale che altrimenti Proxy non avrebbe mai potuto scoprire e quindi ci ritroviamo difronte ad un vero e proprio sostegno da parte di un attante, sostegno che è cruciale dato che in sua assenza la ragazza non sarebbe mai stata in grado di portare a buon fine il suo compito.

Concludiamo l'elenco degli attanti positivi con la citazione di due figure che rivestono il ruolo del narratore, il quale rappresenta un caso di dèbrayage attanziale, ovvero la creazione di un simulacro del soggetto dell'enunciazione. Questo ruolo viene interpretato prima da Roberto Giacobbo, che impersona se stesso, il quale riveste una funzione ideologica nei confronti della storia, cioè si pone l'obiettivo di spiegare direttamente allo spettatore delle vicende legate al racconto senza che siano dei personaggi in prima persona a doverlo fare. Nel fare ciò, Giacobbo narra alcuni fatti legati alla storia avvenuti in precedenza, senza però collocare questi ultimi in un preciso momento del passato, rendendo perciò la sua funzione meramente descrittiva, didattica.
In un secondo momento il ruolo del narratore viene ricoperto da FrankDeejay, anch'egli impersonando se stesso, che svolge invece una funzione narrativa, cioè di spiegazione di fatti nel loro darsi, strettamente legati alla storia. Questi due attanti possiedono infine in comune la funzione testimoniale, o di attestazione, sia in riferimento a se stessi e sia in riferimento al loro stesso compito di spiegazione diretta delle vicende al pubblico.
Occorre sottolineare l'importanza di queste figure attanziali anche in relazione al medesimo ruolo svolto dai commenti degli utenti inseriti nelle scene: mentre Giacobbo e FrankDeejay sono due narratori diegetici, ovvero interni alla storia, i commenti sono invece un caso di narratore extradiegetico, poiché sono esterni rispetto alla storia.

Ora che abbiamo descritto i personaggi principali che rivestono dei ruoli attanziali e delle valorizzazioni positive, passiamo alla descrizione degli Antagonisti, ruolo che finora non è stato menzionato ed il motivo di questa apparente omissione risiede nel fatto che nel racconto non compaiono mai dei veri e propri antagonisti, ovvero degli attanti che rivestono questo ruolo dall'inizio alla fine della storia, ma soltanto un paio di personaggi che vengono investiti di valori negativi che peraltro si attestano a delle mere azioni di circostanza, ovvero la lotta: sta di fatto che se in una qualsivoglia storia compare un attante che si pone in un ruolo di avversario nei respetti dell'eroe, quasi sempre questo personaggio si identifica come il cattivo della narrazione. Nel nostro caso avviene la medesima situazione poiché gli unici Antisoggetti degni di essere definiti tali sono impersonati da un'enigmatica figura incappucciata e dagli agenti dell'FBI, entrambi i quali vengono riconosciuti come antagonisti perché esigono una lotta con i soggetti.

Nel caso della figura incappucciata, la storia non ci fornisce le adeguate informazioni per il suo riconoscimento e la sola lettura possibile su di essa risulta abbastanza scontata: prima di tutto, essa indossa un cappuccio che impedisce di vederne il volto, quindi siamo davanti alla volontà di non svelarne l'identità e questo veicola un senso di disforia e di paura nello spettatore poiché l'impossibilità di vedere il viso di una persona da un lato non consente un'adeguata comunicazione e dall'altro trasmette un'inquietudine legata alla mancanza di conoscenza dell'altro, al senso del mistero da essa veicolato e quindi all'idea che essa abbia qualcosa da nascondere, venendo quindi percepita come negativa. In secondo luogo, essa indossa un abito lungo e nero, così come i guanti e le scarpe, trasmettendo nuovamente una percezione di negatività e malvagità poiché generalmente il colore nero è legato, nell'immaginario collettivo, al dolore, alla sofferenza, all'oblio e alla morte.
In terzo luogo, questa figura incappucciata possiede una voce profonda e gracchiante, ennesimo segnale di un attante dai connotati malefici. Infine, come anticipato, tutti questi elementi si ricollegano alle azioni della figura incappucciata che si attestano ad una volontà di lotta e combattimento fisico, in questo caso con Ciro, mentre nel frattempo Proxy tenta di aprire un portale che le consentirebbe di accedere al mondo virtuale. L'antagonista desidera perciò ostacolare questo tentativo anche se a questo proposito sorgono delle perplessità sulle sue azioni: perché l'incappucciato vuole impedire alla ragazza di aprire il portale? Perché invece di combattere con lei se la prende con l'amico Ciro? Come mai la figura piomba sulla scena all'improvviso, senza che in precedenza vi sia mai stato alcun riferimento alla sua esistenza?
Tutti questi legittimi interrogativi si infrangono quando, dopo che il portale viene aperto, l'incappucciato riesce a richiuderlo tramite una chiavetta USB ed è durante questo atto che il cappuccio gli si sfila dalla testa svelando così la sua identità di meme dai connotati positivi. Allora, di nuovo, lo spettatore si ritrova difronte ad altri quesiti: come mai un personaggio che prima era stato interpretato come negativo in un secondo momento diviene positivo? E, soprattutto, perché se è positivo vuole ostacolare l'operato di altri personaggi positivi? Non dovrebbe essere dalla loro parte?
Questi interrogativi resteranno però senza risposta poiché dopo la chiusura del portale viene generata un'esplosione, con conseguente annientamento della figura incappucciata che scomparirà per sempre dalla storia.

Per quanto riguarda invece l'FBI ci ritroviamo ad affrontare un discorso in sostanza identico a quello dell'incappucciato poiché questo antagonista viene calato nei fatti al solo scopo di eliminare Ruzzo Simone senza che vi sia un valido motivo, così come non è chiaro da dove arrivi l'FBI e neppure si capisce come un corpo di difesa statale possa essere presente sulla rete svolgendo le stesse funzioni che svolge nella realtà. La sola cosa che è data sapere è che l'FBI vuole impossessarsi della pagina che Ruzzo Simone ha strappato da Wikipedia quando ha cercato se stesso, ma questo motivo non sembra giustificare la volontà di eliminare fisicamente il soggetto solo per avere compiuto un piccolo furto. A tal proposito sorgono quindi delle nuove domande, di nuovo senza risposta: se l'FBI vuole uccidere il protagonista significa che il suo ruolo non è così chiaro come sembra e quindi nasconde qualcosa, magari un'importanza che va oltre a quella di semplice Soggetto? Se sì, perché volergli rubare la sua pagina di Wikipedia se l'enciclopedia è consultabile da chiunque? Se la sua pagina enciclopedica è così importante, perché avere aspettato che fosse stato Ruzzo Simone ad impossessarsene per primo?
Siamo nuovamente d'innanzi, come più volte ripetuto, ad un disorientamento generale poiché la comprensione delle dinamiche dei fatti da parte dello spettatore viene notevolmente inficiata dalle mancanze e dai vuoti della sceneggiatura che invece di fornire adeguate risposte corrobora in realtà i dubbi degli spettatori.

Questi due casi di antagonisti appaiono paradigmatici poiché lo schema narrativo canonico di una qualsiasi storia prevede che, se da un lato vi è il PN di un Soggetto, dall'altro lato vi deve essere un PN opposto appartenente ad un antagonista: in particolare, si parla di un anti-programma narrativo appartenente ad un anti-soggetto. Nel nostro caso, possiamo riscontrare la presenza dei due anti-soggetti (l'incappucciato e l'FBI) ma non siamo in grado di individuare dei corrispettivi anti-programmi narrativi poiché gli obiettivi dei due antagonisti non rappresentano il contrario di ciò che vogliono fare i Soggetti ed è per questo che, nonostante abbia finora utilizzato il termine di “antagonista”, sarebbe più opportuno definire questi attanti come oppositori.
In definitiva, in questa webserie è pressoché assente la figura del cattivo essendo presenti soltanto attanti investiti solo temporaneamente di valorizzazioni negative. Questa carente mancanza di fondo crea una grave voragine narrativa poiché la motivazione principale che sottostà alla decisione di raccontare una storia risiede proprio nella presenza di una storia contraria, in negativo, che rende la narrazione pregna di senso proprio in virtù del suo valore antitetico, opposto: se si narrano le gesta di un eroe e delle sue imprese è perché, al contrario, vi saranno anche le gesta di un anti-eroe che perseguirà il medesimo obiettivo dell'eroe ma in negativo. In “Lost In Google” lo spettatore non è nelle condizioni di riscontrare questa polarità d'intenti poiché la storia è priva di un anti-programma narrativo e non si rinviene un anti-soggetto impegnato in un'impresa contraria a quella dell'eroe ed è per questa ragione che, in apparenza, la narrazione non ha ragione d'esistere dato che l'impressione che essa veicola è solo quella di “un racconto che racconta se stesso”, proprio in mancanza di un corrispettivo racconto in negativo. È grazie a questa mancanza che, come già ampiamente detto, la storia si ritrova a metacomunicare, cioè ad inserire nel racconto gli elementi stessi del racconto, dando così vita a quel processo di autoreferenzialità e di autocitazione che abbiamo già avuto modo di vedere nel post precedente dedicato al livello narrativo.

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