Dopo esserci concentrati sul livello narrativo, ora andremo ad
analizzare il livello attanziale, ponendo così l'attenzione sui
personaggi e sulle relazioni fra di essi.
Il
livello attanziale
Come
già anticipato, “Lost In Google” presenta una struttura
narrativa estremamente semplificata, così come appare basilare anche
la composizione dei personaggi, che per la nostra trattazione
verranno chiamati attanti.
Per
cominciare, possiamo individuare i due protagonisti principali,
ovvero Ruzzo Simone e Proxy, i quali interpretano i due eroi della
storia le cui azioni, come detto, si dipanano su due livelli
spaziotemporali: Ruzzo Simone agisce al livello del virtuale e Proxy
agisce al livello del reale. Essi sono quindi i Soggetti della storia
e perseguono due distinti obiettivi, chiamati programmi
narrativi
(PN):
- Ruzzo Simone possiede come PN quello di uscire da Google per ritornare alla realtà;
- Proxy possiede come PN quello di ritrovare Ruzzo Simone, smarrito nel web.
Come
avviene in ogni storia degna di essere raccontata, anche in questo
caso vi è una situazione in cui da uno stato di congiunzione fra
soggetto e oggetto si passa ad una trasformazione,
ovvero una disgiunzione fra soggetto e oggetto. In questo caso,
l'oggetto col quale Ruzzo Simone si vuole ricongiungere è il mondo
del reale mentre l'oggetto cui aspira Proxy è proprio Ruzzo Simone.
Per la nostra trattazione, l'oggetto verrà chiamato Oggetto
di Valore
(Ov) poiché ogni oggetto che si definisce tale possiede una
relazione di appartenenza con un soggetto sulla base
dell'investimento di valore e di significato che il soggetto stesso
applica all'oggetto: in altre parole, l'Ov ha valore perché ha un
significato ed è interpretabile da qualcuno.
Inoltre, i due Soggetti ricoprono anche altri ruoli per la
narrazione, in particolare Ruzzo Simone è allo stesso tempo Soggetto
e Destinante di se stesso e di Proxy: di se stesso perché è lui in
prima persona che si impone l'obiettivo di ritornare alla realtà,
mentre riveste il ruolo di Destinante per Proxy poiché è lui stesso
che, mentre viene risucchiato all'interno di Google, implora la
ragazza di cercarlo. Il ruolo del Destinante, occorre precisare, non
corrisponde ad un personaggio ma è un ruolo narrativo e perciò può
essere rivestito da un qualsiasi attante, come nel caso di Ruzzo
Simone.
Il
ruolo del Destinante è quello di impartire un compito ad un
Soggetto, ovvero applica un processo di manipolazione
grazie al quale induce o obbliga un Soggetto a porsi un obiettivo e a
portarlo a termine. Nel fare ciò, il Soggetto deve essere in grado
nel corso della storia di assicurarsi l'adeguato equipaggiamento
modale
al fine di portare a termine il PN. Tale equipaggiamento modale
consiste nell'acquisizione della competenza
da parte del Soggetto delle adeguate capacità per portare a termine
l'obiettivo, consistenti in 4 aspetti:
- quello del volere;
- quello del dovere;
- quello del sapere;
- quello del potere.
In riferimento a Ruzzo Simone, egli possiede le competenze del volere
e del dovere, ma non quella del sapere e del potere, poiché egli non
ha le reali capacità per essere in grado di uscire dal web ed è
quindi un elemento che dovrà acquisire nel prosieguo della storia.
Il medesimo discorso vale per Proxy, la quale vuole e deve
ricongiungersi con l'amico ma non sa come poterlo fare.
Per
colmare gli aspetti mancanti della competenza vengono in soccorso ai
Soggetti degli aiutanti,
cioè personaggi che hanno il ruolo di agevolare il prosieguo delle
azioni dei protagonisti e che talvolta donano loro le capacità per
poter fare qualcosa. Nel corso degli episodi compaiono in totale 7
aiutanti, il più importante dei quali è Ciro, un amico di Proxy che
la accompagnerà per buona parte del suo percorso di ricerca di Ruzzo
Simone. Anche per Ciro vale il discorso dell'aspettualizzazione
attoriale fatto in precedenza in merito a Ruzzo Simone: il
personaggio di Ciro, nonostante lo spettatore sia riuscito a
riconoscerlo come aiutante e quindi come attante dalle intenzioni
positive, non si pone inizialmente in una posizione chiara rispetto
all'amica Proxy poiché non si è in grado di capire quale relazione
vi è fra i due. Soltanto in un secondo momento, molto più avanti
nella storia, poco prima della sua dipartita in seguito ad
un'aggressione, il ragazzo confesserà i suoi sentimenti a Proxy,
rendendo quindi chiaro il rapporto di totale amicizia che vi è fra i
due così come acquisisce senso la relazione sentimentale che lega
Ruzzo Simone a Proxy, rendendo molto più comprensibile la forte
necessità che i due hanno di ricongiungersi.
Il ruolo di aiutante svolto da Ciro non si attesta nella trasmissione
di un certo sapere o potere alla ragazza, ma è semplicemente quello
di sostegno morale affinché ella riesca ad avvicinarsi sempre di più
a Ruzzo Simone.
Un altro importante attante che riveste il ruolo di aiutante è il
personaggio del bibliotecario, ovvero il fondatore dell'enciclopedia
Wikipedia, interpretato nella webserie dall'attore Patrizio Rispo.
Egli infatti spiega a Ruzzo Simone come utilizzare Wikipedia, che nel
mondo virtuale viene concepita come una grande biblioteca anche se,
in verità, nelle scene viene introdotto un enorme tomo recante una
grande W in copertina, segno che la celebre enciclopedia non è da
intendersi come una biblioteca ma come un corposo volume da
consultare. Grazie alle spiegazioni che il bibliotecario fornisce a
Ruzzo Simone, il ragazzo diviene capace di utilizzare il libro e,
proprio andando alla ricerca della pagina di se stesso, il ragazzo
viene a scoprire che la sua data di morte arriverà di li a pochi
istanti, proprio all'interno della biblioteca; ed è grazie a questo
particolare che, come anticipato nel post precedente, Wikipedia
svolge il ruolo di prolessi, ovvero anticipa un fatto che ancora deve
accadere.
Nonostante ciò, il ruolo di aiutante del bibliotecario si limita
alla spiegazione di utilizzo del mezzo magico da parte dell'eroe, che
in questo caso è Wikipedia, anche se da questa capacità d'uso non
deriva alcun vantaggio per l'eroe poiché l'uso del mezzo magico è
fine a se stesso e non sfocia in alcun risvolto positivo.
Il
terzo ruolo di aiutante è svolto dall'attante conosciuto come NERD
(che gli autori della serie hanno pensato come un acronimo di Nuovo
Eroe Ribelle Domodossola), il quale farà irruzione nella storia in
seguito ad un combattimento tra Ciro ed una figura incappucciata di
cui si parlerà a breve. Ebbene, dopo essere sopravvissuto a questo
scontro, Ciro, assiduo utilizzatore di Twitter, riceve un tweet
esattamente dal NERD che lo incita ad entrare in un tombino ubicato
poco distante dalla loro posizione: i ragazzi si introducono così
nel nascondiglio segreto del NERD che spiega loro le dinamiche della
vita nel mondo virtuale. Nel dettaglio, il NERD illustra hai ragazzi
come la vita di un'entità virtuale sia legata alla sua timeline,
ovvero la sua linea temporale, e di come ogni evento e gesto che lo
riguarda sia conseguentemente registrato su di essa mentre soltanto
alcuni meme o altre entità virtuali scelgono di rinunciare alla
propria identità per evitare di essere rintracciati: avendo Ruzzo
Simone una timeline pubblica, inerente al suo profilo di Facebook,
ogni sua azione e ogni suo spostamento sono costantemente riportati
ed aggiornati sul suo profilo e perciò consultabili da chiunque.
Il contributo offerto dal personaggio del NERD diviene fondamentale
per il proseguimento della storia poiché è grazie al suo incontro
se molti aspetti della trama vengono svelati, primo fra tutti il
fatto che nel virtuale esiste un concetto di esistenza legato a
quello della linearità temporale, ovvero il medesimo della vita
reale, avendo l'uomo un'idea del tempo esattamente lineare ed
indirizzata figurativamente verso destra. Da questa rivelazione
appare quindi un parallelismo fra l'esistenza della vita reale e
l'esistenza della vita virtuale, accantonando così il concetto di
ipertestualità che rappresenterebbe invece l'elemento fondante della
rete.
Un'altra scoperta emersa dall'incontro col NERD riguarda la vera
identità di Proxy, che si scopre essere un meme poiché non risulta
capace di interpretare un codice CAPTCHA, ideato proprio per
distinguere gli umani dai meme. Da questa rivelazione viene
completata sia l'aspettualizzazione attoriale di Proxy, che scopre
così la sua vera identità che finora si era rivelata segreta anche
a se stessa, ed allo stesso tempo l'equipaggiamento modale della
ragazza viene ultimato poiché da questa scoperta identitaria
scaturisce la consapevolezza di un sapere (essere conscia di ciò che
è) così come scaturisce un poter fare, poiché è grazie a questa
nozione identitaria che ella riesce ad accedere al mondo virtuale,
senza che però venga fatto capire allo spettatore come la
ragazza sia riuscita di punto in bianco a dotarsi di questa capacità;
l'impressione, perciò, è quella che sia bastato riferirle la sua
identità di meme per consentirle conseguentemente di apprendere un
potere, anche se a ben vedere questa strategia narrativa risulta
particolarmente debole poiché non spiega fino in fondo come sia
possibile che da una semplice nozione o avvedutezza possa derivare un
potere così cruciale per il prosieguo della storia.
Infine,
il fattore più importante che è scaturito dall'incontro col NERD
riguarda il salvataggio della vita virtuale di Ruzzo Simone, il quale
era stato poco prima colpito a morte per via di uno scontro a fuoco
avuto con gli agenti dell'FBI. È però in questo contesto che la
vita di Ciro cessa d'esistere e il personaggio verrà definitivamente
accantonato dalla storia.
Questo aiutante risulta perciò più utile ai due Soggetti per il
completamento, seppur parziale, del loro equipaggiamento modale:
infatti, il NERD da un lato consente a Ruzzo Simone di continuare a
vivere (potere) e dall'altro consente a Proxy sia di essere conscia
della sua vera identità (sapere) così come delle sue capacità
(potere).
Si possono poi menzionare altri due aiutanti, interpretati dagli
attori Ilaria Giachi e Francesco Matano, i quali sono i membri di
Anonymous, che nella serie viene definito come un gruppo di ribelli
in lotta contro lo strapotere del governo, anche se non è ben
specificato quale governo e neppure quali siano i motivi che spingono
questi due attanti ad aiutare Ruzzo Simone durante il confronto a
fuoco con l'FBI dato che il solo indizio utile risiede nella volontà
di un'identità non ben specificata di mantenere in vita il Soggetto,
ordinando così ai ribelli la sua protezione. Sorgono così delle
domande sul ruolo di questi attanti: chi sarebbe questa identità che
vuole Ruzzo Simone in vita? Se i ribelli sottostanno agli ordini di
un loro superiore, perché esso non è il capo degli Anonymous ma un
essere senza identità? Significa che nella storia ci sono personaggi
che fino ad ora sono stati volutamente celati allo spettatore?
Tutte queste domande resteranno senza risposta poiché allo
spettatore non verranno offerti ulteriori indizi nel seguito del
racconto, confinando queste curiosità in una dimensione di mancanza
e di disorientamento nella comprensione
Il personaggio dell'attrice, che impersona un'infermiera in un
ospedale abbandonato, serve soltanto a rinforzare l'aspetto modale
del potere di Ruzzo Simone, poiché è lei che lo salva inizialmente
dall'attacco degli agenti federali, mentre il ruolo di Francesco
Matano si attesta a quello di protezione dell'incolumità del
Soggetto, combattendo nuovamente contro l'FBI. Anche questi due
aiutanti perciò non sono utili al completamento dell'equipaggiamento
modale del Soggetto.
Gli ultimi due aiutanti non ricoprono un ruolo fondamentale per la
storia: il primo è quello della web star Claudio di Biagio, nel
ruolo di se stesso, il quale compare inizialmente quando Ruzzo Simone
approda nell'anticamera di Google dopo essere stato risucchiato dal
suo computer. La web star si limita semplicemente a descrivere la
rete e il luogo in cui si trova il Soggetto, senza in realtà fornire
alcuna competenza; il medesimo discorso vale per Caparezza, anch'egli
nel ruolo di se stesso, che il protagonista incontra mentre vaga per
Google Street View. Anche Caparezza si limita a fornire al ragazzo un
consiglio che è quello di consultare Wikipedia per tentare di capire
come poter uscire da Google.
Infine, per concludere l'argomento sugli aiutanti, occorre
evidenziare l'importanza di alcuni commenti inseriti nelle scene
poiché essi stessi ricoprono il ruolo di aiutanti: un esempio di ciò
lo si ritrova nell'episodio 3, al momento dell'apertura del portale
che consentirebbe a Proxy di raggiungere il mondo virtuale. L'aiuto
del commento, in questo caso, risiede nello svelamento della password
per l'apertura del portale che altrimenti Proxy non avrebbe mai
potuto scoprire e quindi ci ritroviamo difronte ad un vero e proprio
sostegno da parte di un attante, sostegno che è cruciale dato che in
sua assenza la ragazza non sarebbe mai stata in grado di
portare a buon fine il suo compito.
Concludiamo l'elenco degli attanti positivi con la citazione di due
figure che rivestono il ruolo del narratore, il quale
rappresenta un caso di dèbrayage attanziale, ovvero la creazione di
un simulacro del soggetto dell'enunciazione. Questo ruolo
viene interpretato prima da Roberto Giacobbo, che impersona se
stesso, il quale riveste una funzione ideologica nei
confronti della storia, cioè si pone l'obiettivo di spiegare
direttamente allo spettatore delle vicende legate al racconto senza
che siano dei personaggi in prima persona a doverlo fare. Nel fare
ciò, Giacobbo narra alcuni fatti legati alla storia avvenuti in
precedenza, senza però collocare questi ultimi in un preciso momento
del passato, rendendo perciò la sua funzione meramente descrittiva,
didattica.
In un secondo momento il ruolo del narratore viene ricoperto da
FrankDeejay, anch'egli impersonando se stesso, che svolge invece una
funzione narrativa, cioè di spiegazione di fatti nel
loro darsi, strettamente legati alla storia. Questi due attanti
possiedono infine in comune la funzione testimoniale, o
di attestazione, sia in riferimento a se stessi e sia in riferimento
al loro stesso compito di spiegazione diretta delle vicende al
pubblico.
Occorre sottolineare l'importanza di queste figure attanziali anche
in relazione al medesimo ruolo svolto dai commenti degli utenti
inseriti nelle scene: mentre Giacobbo e FrankDeejay sono due
narratori diegetici, ovvero interni alla storia,
i commenti sono invece un caso di narratore extradiegetico,
poiché sono esterni rispetto alla storia.
Ora che abbiamo descritto i personaggi principali che rivestono dei
ruoli attanziali e delle valorizzazioni positive, passiamo alla
descrizione degli Antagonisti, ruolo che finora non è stato
menzionato ed il motivo di questa apparente omissione risiede nel
fatto che nel racconto non compaiono mai dei veri e propri
antagonisti, ovvero degli attanti che rivestono questo ruolo
dall'inizio alla fine della storia, ma soltanto un paio di personaggi
che vengono investiti di valori negativi che peraltro si attestano a
delle mere azioni di circostanza, ovvero la lotta: sta di fatto che
se in una qualsivoglia storia compare un attante che si pone in un
ruolo di avversario nei respetti dell'eroe, quasi sempre questo
personaggio si identifica come il cattivo della narrazione. Nel
nostro caso avviene la medesima situazione poiché gli unici
Antisoggetti degni di essere definiti tali sono impersonati da
un'enigmatica figura incappucciata e dagli agenti dell'FBI, entrambi
i quali vengono riconosciuti come antagonisti perché esigono una
lotta con i soggetti.
Nel caso della figura incappucciata, la storia non ci fornisce le
adeguate informazioni per il suo riconoscimento e la sola lettura
possibile su di essa risulta abbastanza scontata: prima di tutto,
essa indossa un cappuccio che impedisce di vederne il volto, quindi
siamo davanti alla volontà di non svelarne l'identità e
questo veicola un senso di disforia e di paura nello spettatore
poiché l'impossibilità di vedere il viso di una persona da un lato
non consente un'adeguata comunicazione e dall'altro trasmette
un'inquietudine legata alla mancanza di conoscenza dell'altro, al senso
del mistero da essa veicolato e quindi all'idea che essa abbia
qualcosa da nascondere, venendo quindi percepita come negativa. In
secondo luogo, essa indossa un abito lungo e nero, così come i
guanti e le scarpe, trasmettendo nuovamente una percezione di
negatività e malvagità poiché generalmente il colore nero è
legato, nell'immaginario collettivo, al dolore, alla sofferenza,
all'oblio e alla morte.
In terzo luogo, questa figura incappucciata possiede una voce
profonda e gracchiante, ennesimo segnale di un attante dai connotati
malefici. Infine, come anticipato, tutti questi elementi si
ricollegano alle azioni della figura incappucciata che si attestano
ad una volontà di lotta e combattimento fisico, in questo caso con
Ciro, mentre nel frattempo Proxy tenta di aprire un portale che le
consentirebbe di accedere al mondo virtuale. L'antagonista desidera
perciò ostacolare questo tentativo anche se a questo proposito
sorgono delle perplessità sulle sue azioni: perché l'incappucciato
vuole impedire alla ragazza di aprire il portale? Perché invece di
combattere con lei se la prende con l'amico Ciro? Come mai la figura
piomba sulla scena all'improvviso, senza che in precedenza vi sia mai
stato alcun riferimento alla sua esistenza?
Tutti questi legittimi interrogativi si infrangono quando, dopo che
il portale viene aperto, l'incappucciato riesce a richiuderlo tramite
una chiavetta USB ed è durante questo atto che il cappuccio gli si
sfila dalla testa svelando così la sua identità di meme dai
connotati positivi. Allora, di nuovo, lo spettatore si ritrova
difronte ad altri quesiti: come mai un personaggio che prima era
stato interpretato come negativo in un secondo momento diviene
positivo? E, soprattutto, perché se è positivo vuole ostacolare
l'operato di altri personaggi positivi? Non dovrebbe essere dalla
loro parte?
Questi interrogativi resteranno però senza risposta poiché dopo la
chiusura del portale viene generata un'esplosione, con conseguente
annientamento della figura incappucciata che scomparirà per sempre
dalla storia.
Per quanto riguarda invece l'FBI ci ritroviamo ad affrontare un
discorso in sostanza identico a quello dell'incappucciato poiché
questo antagonista viene calato nei fatti al solo scopo di eliminare
Ruzzo Simone senza che vi sia un valido motivo, così come non è
chiaro da dove arrivi l'FBI e neppure si capisce come un corpo di
difesa statale possa essere presente sulla rete svolgendo le stesse
funzioni che svolge nella realtà. La sola cosa che è data sapere è
che l'FBI vuole impossessarsi della pagina che Ruzzo Simone ha
strappato da Wikipedia quando ha cercato se stesso, ma questo motivo
non sembra giustificare la volontà di eliminare fisicamente il
soggetto solo per avere compiuto un piccolo furto. A tal proposito
sorgono quindi delle nuove domande, di nuovo senza risposta: se l'FBI
vuole uccidere il protagonista significa che il suo ruolo non è così
chiaro come sembra e quindi nasconde qualcosa, magari un'importanza
che va oltre a quella di semplice Soggetto? Se sì, perché volergli
rubare la sua pagina di Wikipedia se l'enciclopedia è consultabile
da chiunque? Se la sua pagina enciclopedica è così importante,
perché avere aspettato che fosse stato Ruzzo Simone ad
impossessarsene per primo?
Siamo nuovamente d'innanzi, come più volte ripetuto, ad un
disorientamento generale poiché la comprensione delle dinamiche dei
fatti da parte dello spettatore viene notevolmente inficiata dalle
mancanze e dai vuoti della sceneggiatura che invece di fornire
adeguate risposte corrobora in realtà i dubbi degli spettatori.
Questi due casi di antagonisti appaiono paradigmatici poiché lo
schema narrativo canonico di una qualsiasi storia prevede che, se da
un lato vi è il PN di un Soggetto, dall'altro lato vi deve essere un
PN opposto appartenente ad un antagonista: in particolare, si parla
di un anti-programma narrativo appartenente ad un
anti-soggetto. Nel nostro caso, possiamo riscontrare la
presenza dei due anti-soggetti (l'incappucciato e l'FBI) ma non siamo
in grado di individuare dei corrispettivi anti-programmi narrativi
poiché gli obiettivi dei due antagonisti non rappresentano il
contrario di ciò che vogliono fare i Soggetti ed è per questo che,
nonostante abbia finora utilizzato il termine di “antagonista”,
sarebbe più opportuno definire questi attanti come oppositori.
In definitiva, in questa webserie è pressoché assente la figura del
cattivo essendo presenti soltanto attanti investiti solo
temporaneamente di valorizzazioni negative. Questa carente mancanza
di fondo crea una grave voragine narrativa poiché la motivazione
principale che sottostà alla decisione di raccontare una storia
risiede proprio nella presenza di una storia contraria, in negativo,
che rende la narrazione pregna di senso proprio in virtù del suo
valore antitetico, opposto: se si narrano le gesta di un eroe e delle
sue imprese è perché, al contrario, vi saranno anche le gesta di un
anti-eroe che perseguirà il medesimo obiettivo dell'eroe ma in
negativo. In “Lost In Google” lo spettatore non è nelle
condizioni di riscontrare questa polarità d'intenti poiché la
storia è priva di un anti-programma narrativo e non si rinviene un
anti-soggetto impegnato in un'impresa contraria a quella dell'eroe ed
è per questa ragione che, in apparenza, la narrazione non ha ragione
d'esistere dato che l'impressione che essa veicola è solo quella di
“un racconto che racconta se stesso”, proprio in mancanza di un
corrispettivo racconto in negativo. È grazie a questa mancanza che,
come già ampiamente detto, la storia si ritrova a metacomunicare,
cioè ad inserire nel racconto gli elementi stessi del racconto,
dando così vita a quel processo di autoreferenzialità e di
autocitazione che abbiamo già avuto modo di vedere nel post
precedente dedicato al livello narrativo.
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