A partire da questo post
si andranno ad esaminare in dettaglio tutti gli elementi costitutivi
di questa webserie, la quale è composta da 6 episodi numerati dallo
0 al 5, a cominciare dalla struttura narrativa per passare poi a quella attanziale.
Il livello narrativo
Per quanto concerne il
livello narrativo, la trama è costituita da 2 parti fondamentali:
- il mondo del reale o mondo materiale;
- il mondo del virtuale (Internet e il web);
Questi due livelli
rappresentano le basi spaziali e temporali sulle quali si sviluppa la
trattazione. All'inizio della storia le scene si collocano nel mondo
reale, quindi nella quotidianità della vita di tutti i giorni,
mentre in un secondo momento la narrazione si proietta anche
all'interno del mondo virtuale, più precisamente nel sito di Google.
Attraverso questa dislocazione spaziotemporale il racconto si divide
in due parti parallele che corrispondono a quelle dei due
protagonisti: Ruzzo Simone per quanto concerne il virtuale e Proxy in
merito al mondo materiale, anche se successivamente queste due linee
parallele, sulle quali scorre lo spazio-tempo della storia,
arriveranno ad avere un punto d'incontro, cui però allo stesso modo
non segue un incontro dei protagonisti fra di loro.
La particolarità di
questo impianto risiede nell'osservare l'intreccio che le nostre vite
materiali possiedono con l'aspetto del virtuale e con i nuovi media:
infatti, i due protagonisti compiono le loro azioni su due livelli
distinti (uno materiale ed uno virtuale) ed allo stesso tempo
perseguono due obiettivi complementari poiché Ruzzo Simone desidera
ricongiungersi con il reale mentre Proxy desidera ritrovare Ruzzo
Simone, quindi approdare nel virtuale.
In entrambi i mondi i
protagonisti avranno a che fare con elementi del mondo opposto:
- nel reale, Proxy ha a che fare con l'utilizzo di Twitter, con password di accesso ad un portale e con i meme;
- nel virtuale, Ruzzo Simone ha a che fare con l'analogismo del virtuale, ovvero una rappresentazione figurativa del virtuale. È attraverso questo meccanismo che Google viene raffigurato come un immenso spazio bianco illimitato dov'è collocata un'infinita fila di sedie su ognuna delle quali si trovano gli elementi più cercati dagli utenti; così come l'enciclopedia Wikipedia viene rappresentata da un enorme edificio universitario sormontato dal celebre globo formato da tante tessere di un puzzle; oppure, Google Street View viene semplicemente (e banalmente) pensata come una serie di strade nelle quali ci si può spostare con facilità; infine, YouTube viene ritratto come un grande cinema nel quale gli utenti si siedono e dove possono lasciare i loro commenti su appositi foglietti al video che si sta per proiettare.
La trama che si articola
fra questi due paralleli livelli spaziotemporali è incredibilmente
semplice poiché ruota attorno al momento in cui, seduti ad un
tavolo, Proxy chiede a Ruzzo Simone di cercare su Google alcuni nomi
di persone da loro conosciute per visualizzarne i risultati.
Divertiti dalle ricerche, Proxy propone all'amico di cercare “Google”
su Google, allorché il ragazzo si lascia incuriosire e cede alla
tentazione ma questa volta, invece di visionare i risultati della sua
ricerca, viene risucchiato all'interno dello schermo del computer,
ritrovandosi così dentro Google, nella fatidica sala d'attesa bianca
sopraccitata. È da qui che si svilupperanno poi i due programmi
narrativi relativi ai due protagonisti ma, al di la di questo, la
struttura narrativa si presenta basilare, poiché costellata da un
limitato numero di personaggi e senza che vi siano particolari tipi
di intrecci della trama o di discorsi criptici dall'astrusa
comprensione. La debolezza della storia è inficiata anche
dall'assenza di un vero e proprio antagonista che, in un sistema
attoriale basico, testimonia la reale ragione che si annida dietro
alla volontà dell'eroe di perseguire il suo obiettivo. In assenza di
un vero nemico, il senso delle azioni dei protagonisti appare privo
di fondamento poiché senza alcun oppositore apparente la risoluzione
del programma narrativo apparirebbe fin troppo facile da completare.
A rendere il tutto più
complesso sotto il profilo narrativo sono i messaggi lasciati dagli
utenti, che danno consigli su come la storia dovrebbe o potrebbe
evolversi. Questi commenti, scelti dagli autori, compaiono
materialmente negli episodi e, come vedremo più avanti, svolgono a
loro modo dei ruoli da personaggi, seppur in senso lato. Ebbene,
questi messaggi rendono la trama più complessa poiché la libera
proposizione di consigli da parte degli utenti legittima questi
ultimi ad offrire le idee più disparate, sciocche, bizzarre,
stravaganti e strampalate che, oltre a rendere le azioni più
dinamiche, portano però a confondere e a disorientare lo spettatore,
il quale crede sino ad un certo momento di avere colto il senso del
discorso per poi essere subito dopo smentito dall'apertura di un
altro discorso in un altro contesto. Come detto, il senso di
smarrimento non è dettato dalla complessità della trama, bensì da
un'accozzaglia nonsense di situazioni totalmente slegate fra di loro
la cui utilità sembra più quella di riempire le lacune del racconto
piuttosto che dare un significato alla storia. Per corroborare perciò
la presunta importanza svolta dall'inserimento dei commenti degli
utenti nelle scene, nell'episodio 1 la protagonista Proxy afferma:
“Noi facciamo quello che loro ci dicono di fare”, in riferimento
proprio alle proposte avanzate dagli utenti. Quest'affermazione è
solo un palliativo poiché in futuro, come si vedrà, i protagonisti
cessano di fare direttamente quello che il pubblico suggerisce
loro ma agiscono come se ci fosse una sceneggiatura, come
se non ci fosse alcun commento mascherato da canovaccio e questo
aspetto delegittima ancora una volta la presunta rilevanza
dell'interattività con gli utenti.
Per quanto concerne
l'aspettualizzazione temporale,
siamo difronte ad un processo incoativo
nel quale le scene vengono narrate con discontinuità e non con una
certa linearità; a questo proposito si lega la scelta di prediligere
una messa in prospettiva alternata
che consente proprio di seguire le diverse azioni dei personaggi
narrate in prima persona.
Sempre
legato all'aspetto temporale è il concetto delle anacronie,
ovvero delle traslazioni temporali che si discostano dal normale
avanzamento della storia. Nello specifico, possiamo rintracciare
delle prolessi,
ovvero delle anticipazioni di eventi futuri, individuabili
nell'episodio 3, quando Ruzzo Simone, consultando la sua pagina su
Wikipedia, scopre il momento della sua morte, la quale avverrà di li
a breve, e nell'episodio 4, quando il NERD anticipa che ci sarà di
li a poco uno scontro a fuoco perché “Vogliono una sparatoria”
(in riferimento ai commenti degli utenti).
Allo
stesso modo possiamo individuare delle analessi,
ovvero delle regressioni temporali a fatti accaduti in precedenza, le
quali sono interne al racconto, ovvero si pongono sullo stesso
livello della linea temporale sulla quale si dislocano i fatti
narrati. Queste analessi rappresentano un débrayage
temporale
poiché all'interno della storia il tempo si distacca dall'ordine
degli eventi prendendo altre strade narrative. Nello specifico, si
individua un'analessi nell'episodio 2, nella scena in cui Ruzzo
Simone parla a Proxy con tono affabile di quali ipotetici mondi
possono celarsi al di la della realtà di tutti i giorni. In questa
regressione temporale, non ben specificata e collocata in un
indeterminato momento del passato, possiamo anche individuare
un'aspettualizzazione attoriale
di Ruzzo Simone, ovvero siamo in grado con questa scena di abbozzare
un'ipotesi sulla possibile relazione sentimentale che vi è fra i due
e questo ragionamento scaturisce dal fatto che Ruzzo Simone si
rivolge alla ragazza a bassa voce e i due si trovano in un posto
all'aperto, di notte, mentre osservano il cielo stellato. Tutti
questi elementi ci suggeriscono che siamo difronte ad una situazione
d'intimità fra i due, segno che in un passato non ben definito fra i
protagonisti vi è stato un rapporto di vicinanza sentimentale che
però, al momento, non viene ulteriormente approfondito. Quindi
l'aspettualizzazione attoriale che investe Ruzzo Simone serve allo
spettatore per avanzare delle ipotesi sul ruolo che egli ricopre
rispetto alla sua amica Proxy, ruolo che al momento resta
indeterminato.
Dopo
questo débrayage temporale avviene un ritorno al presente, cioè
alla narrazione ordinaria dei fatti, e quindi siamo davanti ad un
embrayage,
ovvero al rientro nel flusso temporale della storia.
Un
altro caso di débrayage lo si riscontra alla fine dell'episodio 4,
quando il NERD, su ordine di Proxy, è in grado di far retrocedere la
vita virtuale di Ruzzo Simone, che nel frattempo era stato ferito a
morte durante il combattimento a fuoco citato poc'anzi. Grazie alla
regressione temporale il NERD riesce a salvare la vita al ragazzo
riportandolo indietro nel tempo, più precisamente nell'anticamera
bianca di Google, seduto su una sedia. A questo débrayage però non
fa seguito un adeguato embrayage poiché questo artificio narrativo
serve alla storia per consentirle di andare avanti nel racconto,
oltre che a salvare la vita a Ruzzo Simone: questa analessi
rappresenta perciò sia una regressione temporale e sia un nuovo
inizio della storia, chiaramente necessario affinché gli eventi
possano procedere.
Infine,
sempre a livello narrativo, va sottolineato il continuo rinvio
anaforico alla stessa webserie ed agli elementi propri del web, dando
così vita ad una delle più rilevanti isotopie
della fiction, ovvero quella relativa all'autoreferenzialità ed al
mondo virtuale in generale. Questa autocitazione la si ritrova
soprattutto nell'ultimo episodio, il numero 5, il più denso di
riferimenti alla medesima webserie, a cominciare dall'anticamera di
Google nella quale si ritrova Ruzzo Simone dopo essere stato salvato
dal NERD: in questo luogo il ragazzo avanza verso una porta rossa
sulla quale campeggiano i numeri “319009”, che altro non sono che
la scritta “Google” al contrario (“Elgoog”) sottoforma di
cifre, aperta la quale si ritrova in un altro spazio bianco dove
diversi monitor sospesi nell'aria mostrano al ragazzo i volti
divertiti degli utenti che gli confessano di essere loro i decisori
delle sue azioni e degli avvenimenti della storia così come gli
rivelano di essere il protagonista di “Lost In Google”. Sempre
nell'episodio 5, all'interno del cinema che rappresenta YouTube,
Proxy assiste prima alla proiezione di una pubblicità dove lei,
Ruzzo Simone e il loro amico Ciro (che incontreremo più avanti) ne
sono i testimonial e la ragazza sbuccia una banana affermando che “la
mangia perché è buona”. Subito dopo lo spot viene proiettato il
primo episodio di “Lost In Google” e agli spettatori in sala
viene consentito di poterne modificare la trama grazie
all'inserimento di suggerimenti scritti su di un cartoncino. Siamo
qui davanti ad una continua e forte ripetizione del meccanismo
interattivo che sorregge l'obiettivo della webserie: nella realtà
avviene che gli autori chiedono aiuto agli utenti consentendo loro di
inviare consigli, mentre nel virtuale avviene la medesima cosa
mascherata da sceneggiatura, incarnando così un vero e proprio
sistema anaforico che altro non fa che disorientare lo spettatore,
poiché non si riesce a cogliere il senso di questa ripetizione
continua, così come tale sistema appesantisce le scene poiché
sembra solo utile a riempire un vuoto di regia.
Sorge a questo punto una domanda: se all'interno della webserie gli
autori si autocitano e ritornano a sottolineare il meccanismo
interattivo che sottostà alla medesima svelando a Ruzzo Simone di
essere il protagonista, a che scopo allora creare questo racconto
dove non si capisce la ragione per la quale esso viene raccontato? A
che scopo creare una webserie che invece di raccontare qualcosa
ritorna su se stessa con insistenza, senza poi essere in grado di
raccontare alcunché?
Per finire, ritornando al tema delle isotopie sopra menzionato, ne
possiamo individuare un'altra, quella della navigazione sul web e
anche dello smarrimento in esso; un'altra isotopia è data, seppur in
tono completamente comico, dall'utilizzo continuo della banana,
poiché essa compare in continuazione lungo tutta la serie.
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